M. Pettinicchio, G. Murmura, S. Caputi, T. Traini

Il presente lavoro ha come obiettivo la correlazione fra risultati clinici e istologici ottenuti in denti preparati protesicamente secondo la “tecnica di preparazione orientata biologicamente” (Biologically Oriented Preparation Technique, BOPT).
Materiali e metodi.
I casi clinici presentati mostrano gli step significativi della tecnica BOPT e i risultati clinici.
Sei denti anteriori considerati “hopeless” sono stati utilizzati per le analisi istologiche.
Tre denti sono stati preparati in accordo con la BOPT (test), mentre altri 3 sono stati preparati con una spalla juxtagengivale convenzionale (controllo).
Su tutti gli elementi preparati sono stati immediatamente posizionati provvisori in resina acrilica.
Dopo 5 settimane i denti sono stati estratti.

Risultati.

L’epitelio giunzionale (JE) risultava essere di 2,5 W 0,4 mm (test) e di 1,7 W 0,3 mm (controllo) (p < 0,001).
L’area di tessuto connettivo infiltrato da cellule infiammatorie (CTI) risultava essere rispettivamente di 2,7 W 0,7 mm2 (test) e 1,5 W 0,3 mm2 (controllo) (p < 0,001).

Conclusioni.

La tecnica BOPT sembra favorire la formazione di epitelio giunzionale lungo e l’infiltrazione infiammatoria nel tessuto connettivo: per questo motivo non dovrebbe essere usata nei denti con parodonto sano.

Il concetto del posizionamento subgengivale dei margini di una corona protesica si basa su motivi estetici, nonostante diversi autori, allo scopo di preservare l’ampiezza biologica (BW), abbiano suggerito una posizione della linea di finitura protesica juxtagengivale o nel solco gengivale [1–7].
Recentemente e stata introdotta una nuova procedura clinica, definita Biologically Oriented Preparation
Technique (BOPT), rappresentata da una preparazione sottogengivale a lama di coltello, senza alcuna linea di finitura definita [8–10].
L’integrita dell’epitelio giunzionale (JE) e essenziale per il mantenimento di un parodonto sano e svolge un ruolo fondamentale, dal momento che sigilla i tessuti parodontali dall’ambiente orale.
Tuttavia, Wilson et al. [11] hanno evidenziato che attorno a denti naturali la formazione di un JE lungo non e necessariamente associata a infiammazione cronica; d’altra parte, potrebbe essere considerata un fattore chiave nella difesa dell’ospite [12].
E stato altresı riportato che, nonostante la posizione sottogengivale del margine protesico, i tessuti molli sembrano in buona salute e stabili anche dopo diversi anni [8–10]. Per nostra conoscenza, nessuno studio istologico e stato eseguito per valutare l’organizzazione della BW usando la BOPT.
Scopo del presente lavoro e’ correlare l’aspetto clinico dei tessuti molli con i risultati istologici nei denti preparati con la BOPT.

2. Materiali e metodi

2.1. Presentazione dei casi.

Ilcaso 1 e’ stato impiegato sia per la descrizione della tecnica BOPT, sia come caso test per le valutazioni cliniche a un anno (fig. 1a-f); congiuntamente sono stati valutati altri 3 casi test e 1 controllo (fig. 2a-d).BOPT Loi

 

Il caso 2 e stato riportato come esempio metodologico nelle valutazioni istologiche, giacche tutti e 3 i casi clinici scelti presentavano, allo stesso tempo, elementi dentari test e controllo. Le con- dizioni cliniche iniziali di tutti gli elementi dentari scelti per le analisi istologiche sono riportati nella tabella 1.

BOPT Loi

 

Gli autori dichiarano che lo studio presentato e stato realizzato in accordo con gli standard etici stabiliti nella Dichiarazione di Helsinki e che il consenso informato e stato ottenuto da tutti i partecipanti prima del loro arruolamento allo studio.

2.2. Caso 1
Un uomo di 58 anni, con restauri protesici inadeguati, e stato trattato con riabilitazione totale inferiore in metalloceramica (PFM) utilizzando la BOPT (figg. 1a-f; 3a-f).

BOPT Loi

 

Dal momento che si rendevano necessarie sia la preservazione delle papille sia la rimozione delle spalle preesistenti, posizionate sottogengiva, il caso e’ stato selezionato per la BOPT anziche per una tecnica convenzionale open flap.
Il presente caso e stato considerato come caso test, un anno dopo il posizionamento del restauro definitivo (fig. 3f).

BOPT Loi

 

 

Come casi test sono stati inoltre riportati un primo molare mandibolare di sinistra in zirconia-ceramica dopo 3 anni, due primi molari in PFM, uno superiore e uno inferiore, dopo 6 mesi, quattro incisivi superiori (incisivo centrale in disilicato di litio e laterale in zirconia-ceramica) dopo 2 anni, mentre sono stati riportati come controlli (fig. 4a-d) due incisivi superiori di destra in disilicato di litio, dopo 2 anni.

 

2.3. Caso 2
Una donna di 43 anni, con due denti anteriori “hopeless” (centrale e laterale), e stata selezionata per la valutazione istologica (fig. 4a). L’incisivo laterale, pre- parato seguendo la BOPT, e stato usato come test, mentre il centrale, preparato con una spalla juxtagengivale convenzionale, e stato usato come controllo (fig. 4b).
I denti sono stati immediata- mente ricoperti con un provvisorio in resina acrilica ed estratti dopo 5 settimane con una quantita minima di tessuto molle attorno (fig. 4c).
I campioni sono stati cosı preparati per l’esame istologico, ricavando tre sezioni buccolinguali longitudinali da ciascun gruppo di campioni.

 

2.4. Microscopio ottico
L’analisi istomorfometrica e’ stata condotta con un microscopio ottico in campo chiaro (Axiolab, Zeiss, Jena, Germania).
I campioni (N = 6) sono stati colorati con blu di toluidina e fucsina acida (fig. 4d,e).
Le misurazioni sono state effettuate utilizzando il software Image J v.1.29 X (National Institute of Health, http://rsb. info.nih.gov/nih-image).
Per assicurare l’accuratezza delle misurazioni tutte le immagini sperimentali sono state calibrate impiegando un plug-in del software denominato “Calibration wizard”, il quale trasforma in micron il numero di pixel fra due punti di riferimento; il remapping lineare dell’intera immagine e stato eseguito automaticamente dal software con un algoritmo basato sul teorema di Pitagora.

 

2.5. Microscopio a luce polarizzata
La birifrangenza e stata utilizzata per una valutazione quantitativa delle fibre collagene nel tessuto connettivo attraverso sezioni (N = 6) di 100 mm di spessore non colorate (fig. 4f,g). E stato utilizzato un microscopio ottico Axiolab dotato di due polarizzatori lineari e di una lamina in quarzo per generare un ritardo di 1/4 della lunghezza d’onda (l).

 

2.6. Analisi statistica
Le analisi statistiche sono state eseguite usando il programma Sigma Stat 3.0 (SPSS, Ekrath, Germania) per entrambe le estensioni del JE e per l’area del CTI, utilizzando il t-test per campioni indipen- denti.
Per valutare l’andamento dei dati, inoltre, e stata eseguita un’analisi di regressione lineare.

 

3. Risultati
Dopo 5 settimane, il JE era pari a 2,5W0,4mm nel gruppo BOPT e a 1,7 W 0,3 mm nel gruppo della spalla; l’area del CTI era pari a 2,7 W 0,7 mm2 nel gruppo BOPT e a 1,5 W 0,3 mm2 nel gruppo della spalla.
Le differenze sono statisticamente significative (p < 0,001) (fig. 4h).
Il processo infiammatorio sembra essere per la maggior parte cronico.
Nel gruppo BOPT le fibre dell’attacco parodontale sembrano essere presenti solo dove vi e il cemento radicolare, indicando chiaramente il limite apicale raggiunto della fresa diamantata durante la procedura di preparazione (fig. 4d,e).
Nessun tipo di attacco parodontale si evidenzia sulla dentina esposta (fig. 4f).
Nel gruppo della spalla le fibre dell’attacco sono orientate in maniera ordinata e normalmente sono presenti alla fine del JE

 

4. Discussione
Il limite del presente lavoro e rappresentato dall’esiguo numero di pazienti reclutati. Ovviamente, quando sono coinvolti esseri umani in valutazioni istologiche, anche pochi casi devono essere presi in considerazione.
La formazione apicale di epitelio sembra essere correlata con la rimozione dello strato di cemento. Inoltre, l’area di CTI e significativamente maggiore nel gruppo BOPT.

In accordo con Loi et al. [9], le valutazioni istologiche sono in grado di rilevare, piu dei risultati clinici, l’effetto della BOPT sulla formazione dell’ampiezza biologica. Questi risultati, sebbene preliminari per via del numero esiguo di analisi istologiche effettuate, assumono grande significativita se li correliamo all’area del “gonfiore” marginale osservata clinicamente dopo un anno (fig. 3f).

BOPT Loi5. Conclusioni

I risultati istologici preliminari sono discordanti con i risultati clinici riportati.
La BOPT, pertanto, dovrebbe essere utilizzata prudentemente in denti con parodonto sano. La piu importante indicazione per la BOPT sembra essere associata alla preparazione di elementi dentari coinvolti parodontalmente.
Sono in corso studi aggiuntivi a lungo termine.

Conflitto di interessi
Gli autori dichiarano di non aver nessun conflitto di interessi.
Finanziamento dello studio
Gli autori dichiarano di non aver ricevuto finanziamenti istituzionali per il presente studio.
Ringraziamenti
Si ringrazia il sig. Tiziano Fratoni, odontotecnico master, per le procedure di laboratorio.