bruggUn tempo c’era la fiera di Milano, quando ho iniziato a lavorare in questo settore venti anni fa era un evento spettacolare.

Padiglioni sempre piu’ grandi e moderni, un pubblico assetato di informazioni e novità, aziende che progettavano l’evento con mesi e mesi di anticipo… poi il declino… fino ad arrivare al nulla delle ultime edizioni.

I padiglioni ultramoderni si sono trasformati in hangar tipo fiera contadina, le aziende di prima fascia hanno lasciato il posto a quelle con nomi improbabili con origini cinesi, coreane, brasigliane e il pubblico assetato è diventato solo annoiato.

I cognomi che si presentavano agli stand erano sempre piu’ locali e sempre piu’ medici e tecnici che giustificavano la loro presenza con l’assenza pazienti in studio o di lavori in laboratorio. I grandi nomi dell’odontoiatria avevano ormai smesso da tempo di calpestare la moquette di Milano

Il giovedi’ milanese trascorreva lento tra operatori che scrutavano i prodotti della concorrenza mentre la concorrenza scrutava loro, ci si scambiava biglietti da visita cercando di capire se il rappresentante di turno che si aveva di fronte era uno scarto abbandonato da tutti gli altri o poteva essere una risorsa per fare fatturato, quasi sempre era la prima opzione.

Il venerdi era il giorno della consapevolezza… li davvero ti rendevi conto che avevi buttato soldi e tempo e la domanda di rito che ti ponevi era “perche siamo venuti qui?”

Il sabato era la giornata dell’attesa, si l’attesa di smontare baracca e burattini e di tornare a casa a compilare rapporto sull’evento e ripromettersi di non tornare l’anno successivo.

Quasi sempre l’anno successivo come degli ex tossicodipendenti ricadevamo dentro la speranza di rivedere una fiera di Milano come 20 anni prima.

In primavera c’era Rimini. Paragonare la fiera di rimini a quella di Milano era come paragonare la Apple alla Microsoft, avete presente “ Ciao sono Mac… Ciao sono PC” ? Ecco praticamente era la stessa cosa.

Rimini era il divertimento, si certo si lavorava e anche tanto ma la citta’, la stagione e la presenza di igeniste e assistenti rendeva quell’evento una grande festa di pubblico che quasi sempre si concludevo solo a notte fonda in qualche locale della riviera romagnola.

Il mercoledi, classico giorno di allestimento, si chiudeva sempre con la finale di Champions League. Personalmente ho visto piu’ finali nelle pizzerie di Rimini che a casa mia, i giorni successivi erano una corsa continua fatta da parole e preventivi uniti ad aperitivi, cene, e locali notturni, il tutto o quasi finiva nelle note spese di rappresentanza e prontamente rimborsato.

La vita dentro uno stand iniziava presto alla mattina, si doveva ricreare quella magia fatta di prodotti in esposizione, musica e monitor, obbligatorio era l’abbigliamento elegantemente/sportivo e i sorrisi.Eravamo carichi di caffe’ e colazioni internazionali, pronti a rispondere ad ogni tipo di domanda da parte dei visitatori.

Poi anche Rimini ha iniziato a morire, una morte lenta, un agonia sofferta perche’ nessuno voleva che lei morisse dato che era rimasta la sola fiera in Italia, era lavoro e divertimento ma soprattutto era lavoro… era il nostro presente e il nostro futuro ed era sempre piu nero.

La crisi iniziata nel 2008 aveva contagiato anche lei, le aziende scomparivano di anno in anno dall’indice degli sponsor, medici e tecnici non avevano piu’ voglia di ridere e fare baldoria, gli spazzi espositivi si riducevano di dimensioni e il numero di colleghi presenti si riduceva con esse.

Rimini iniziava a trasformarsi in Milano… Rimini stavo morendo.

Oggi, come in un film di serie B, la trasformazione è avvenuta. Avete presente quei filmetti dove l’adulto e il ragazzo si scambiano i ruoli? l’adulto diventa ragazzo e il ragazzo l’adulto? Ecco nel settore dentale è avvenuta la stessa cosa.

Rimini (Mac) si trasferisce nella nebbiosa Milano e Milano (PC) si tuffa nella movida romagnola.

Nei film questo scambio creerebbe un sacco di confusione e gag divertenti, ma qui siamo nella realta’ di un settore che sta cercando di leccarsi le profonde ferite lasciate da anni di recessione e caduta dei prezzi, qui si gioca con la vita di tanti operatori.

Mac e PC ora tirano le giacchette alle aziende in modo spudorato. I listini prezzi degli spazzi espositivi ,paragonabili a quelli di un appartamento ai Parioli, saltano fuori da e-mail, lettere, messaggi e telefonate…

Il primo anno post trasformazione decretera’ probabilmente chi vive e chi muore.

In italia non possono esserci due eventi del genere, IDS o fiera di Brescia ha gia consolidato la sua posizione di nuovo leader con un calendario biennale sfalsato rispetto alla mastodontica fiera IDS Colonia, l’italia potrebbe avere spazio per una sola tra Milano e Rimini.

Ora le domande che tutti si pongono sono queste:

Dove vado? Milano o Rimini?

E se non andasse da nessuna parte?

E se la voglia di uscire dal proprio studio non fosse ancora tornata?

Solo il pubblico potrà incoronare o condannare uno o entrambi gli eventi, solo il tempo potrà rispondere alle nostre domande.

Personalmente penso di aver fatto la mia scelta, non amo la nebbia e ho gia’ pronta pizza e birra da condividere con gli amici per vedere la finale di Champions League in taverna da me.