bart20carcereAltre 20 persone coinvolte nell’operazione “Smile”: le accuse sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta e riciclaggio. Ai domiciliari anche la moglie del consigliere. Ambrosoli (Patto civico): “Continui mercanteggiamenti”

In tutto sono ventuno le persone indagate (9 in carcere, 7 ai domiciliari e 5 con obbligo di firma) con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta e riciclaggio. Nel mirino degli investigatori dell’Arma un gruppo imprenditoriale accusato di aver corrotto funzionari ai quali erano affidate una serie di gare di appalto: le operazioni coinvolgevano anche appalti di società private accreditate con il Sistema sanitario nazionale, tutte per la gestione esterna di servizi odontoiatrici. Gli episodi di corruzione ricostruiti nel corso delle indagini sono dieci

È stato il componente di un collegio sindacale di un’azienda ospedaliera lombarda a far partire l’indagine. “Sono quattro gli imprenditori che si sono aggiudicati importanti gare d’appalto per la gestione dei servizi odontoiatrici nel territorio lombardo, su cui ha indagato il Nucleo Investigativo di Milano – spiega il Comandante Provinciale dei carabinieri di Milano, colonnello Canio Giuseppe La Gala – le gare di appalto pubbliche venivano vinte illecitamente da questo gruppo con la complicità di undici funzionari pubblici”.

A capo del sodalizio, secondo la Procura, c’è l’imprenditrice Maria Paola Canegrati, che ha assicurato appalti milionari al proprio gruppo imprenditoriale Odonto Quality. La Canegrati con le imprese del suo gruppo si è aggiudicata appalti nel settore della sanità, in particolare nell’esternalizzazione dei servizi odontoiatrici. Gli appalti, per gli investigatori, sono stati truccati con la collaborazione di diversi funzionari pubblici. E tutto, questa l’ipotesi, è stato reso possibile grazie alle influenze politiche di Rizzi e al suo factotum Mario Valentino Longo (odontoiatra) che hanno fatto in modo che gli appalti per i servizi odontoiatrici venissero vinti sempre dalla Canegrati.

L’indagine, che riguarda principalmente strutture sanitarie in provincia di Milano e Monza Brianza. Marginalmente anche a Como, Varese, Bergamo e Brescia, ha permesso di scoprire che da oltre 10 anni numerose aziende ospedaliere hanno esternalizzato il servizio di odontoiatria ricorrendo a gare di appalto per circa 400 milioni. Il privato si inseriva all’interno della struttura ospedaliera come un vero e proprio reparto, gestendo tutto, dall’allestimento dei locali alle visite passando per la gestione del personale, in un regime di sostanziale monopolio del settore odontoiatrico in Lombardia il tutto a danno della qualità del servizio e degli utenti che venivano spinti (tramite allungamento delle lista d’attesa) a servirsi dei servizi a pagamento.

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Vitaldent in arresto

Questa mattina la Policia Nacional ha arrestato a Madrid il proprietario del marchio Vitaldent Ernesto Colman, il Vice Presidente del Gruppo, Bartolomé Conde, ed altre 11 persone.

Secondo l’agenzia Europa Press, l’arresto è stato necessario in quanto Colman “sarebbe sfuggito lasciando le cliniche al loro destino”.

L’indagine, informa il quotidiano El Mundo, sarebbe nata due anni fa quando la compagna di Colman fu fermata alla frontiera Svizzera con un grosso quantitativo di denaro in contanti. Indagine che sarebbe poi proseguita dopo la denuncia di alcuni imprenditori che avevano aperto strutture con il marchio Vitaldent e che si erano visti chiedere il 10% del costo dell’operazione in nero.

Sempre secondo la stampa spagnola sarebbe di oltre 10 milioni di euro il denaro sottratto al fisco che il proprietario di Vitaldent avrebbe trasferito all’estero, in Svizzera e Lussemburgo, o “ripulito” attraverso l’acquisto di immobili e cavalli da corsa.

Tra gli arrestati anche Vicente Samper, direttore commerciale dal 2005 fino a poche settimane fa, responsabile dell’espansione della Vitaldent sia in Spagna che in Portogallo, Italia e Stati Uniti. Ed è verso questi paesi che la magistratura potrebbe ora indirizzare le proprie indagini.

Secondo la stampa spagnola sono oltre 450 le cliniche Vitaldent attive in Spagna, Italia, Portogallo e Polonia di cui circa 200 di proprietà mentre le altre sono in franchising.

Magistratura spagnola che, attraverso un comunicato stampa, ha assicurato che le cliniche Vitaldent non saranno poste sotto sequestro e potranno continuare la propria attività in quanto saranno affidate agli stessi affiliati per la gestione, in modo da non creare problemi ai pazienti.

Questa operazione, ricorda sempre il quotidiano El Mudo, arriva dopo quella del 29 gennaio scorso che ha portato all’arresto per frode di un altro imprenditore del settore delle cliniche dentali, Christopher Lee titolare del marchio Funnydent, dopo la chiusura “improvvisa” di 9 centri odontoiatrici a Madrid e in Catalogna.

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