SOLUZIONI SEMPLICI E RIPETIBILI IN PROTESI RIMOVIBILE
Abbiamo voluto raccogliere alcune delle domande più frequenti che i partecipanti rivolgono ai tutor durante i corsi Rhein83.
L’obiettivo che ci siamo posti con questo breve vademecum è quello di dare delle soluzioni semplici ad alcuni dei problemi più frequenti che si possono presentare quotidianamente all’odontotecnico.
Questo lavoro è nato dalla collaborazione tra i laboratori di ricerca e sviluppo Rhein83 diretti da Gianni Storni ed un odontotecnico con grande esperienza in protesi rimovibile, Carlo Borromeo.
Come eseguire una struttura su impianti dopo la veri ca della posizione degli analoghi rispetto agli impianti?
Prima di eseguire qualsiasi tipo di struttura è sempre utile veri care che la posizione degli analoghi nel modello corrisponda alla posizione degli impianti con sistemi di veri ca come le dime.
Questo per non trovarsi a dover rifare il lavoro eseguito sia con tecniche Cad che tradizionali.
Quali cappette usare e con quale ritenzione?
E’ sempre consigliabile usare cappette adeguate allo spazio a disposizione ed al tipo di resilienza o ritenzione che si vuole dare al dispositivo.
Per la scelta delle cappette da usare bisogna tenere conto di alcuni fattori tipo: numero e disposizione degli attacchi, sesso ed età del paziente, relazione articolare.
Quanto durano le cappette e da cosa può dipendere il loro consumo?
Dare una risposta a questa domanda è di cile perché la durata delle cappette può dipendere da molti fattori. Bisogna veri care come sono state posizionate e il grado di disparallelismo degli impianti.
E’ inoltre importante veri care se l’attacco scelto è quello adatto al progetto protesico.
Nel caso di attacchi fusi è importante che siano rispettate le dimensioni originali.
Questi sono alcuni dei fattori che inuenzano la durata delle cappette che comunque andrebbero sostituite ogni dodici mesi.
Come risolvere eventuali criticità che può creare una struttura avvitata su impianti disparalleli con connessione interna?
Per superare i problemi di inserzione nei lavori avvitati con grossi disparalellismi è consigliabile usare, dove è possibile, connessioni senza ingaggio.
Se si deve oltrepassare molto tragitto trasmucoso è preferibile portare fuori gengiva la connessione con degli abutment tipo MUA (o lo stesso Ot Equator) trasformandola da interna ad esterna.
Struttura al Cad o tecnica tradizionale?
Sia le tecniche tradizionali che quelle al cad sono ottime e precise, ognuna con pregi e difetti.
E’ importante che l’operatore abbia una perfetta conoscenza e padronanza della tecnica che usa.
E’ altrettanto importante valutare tempi e costi necessari per produrre una struttura.
Toronto o barra?
La barra Toronto è una soluzione valida dove ci sono i presupposti e le indicazioni estetico funzionali.
Dove invece serve un sostegno ortopedico per migliorare estetica e funzione ed il clinico opta per un numero ridotto di impianti, la soluzione con struttura e sovrastruttura a barra è preferibile.
Quale impernatura è consigliabile nella fusione?
Il tipo di imperniatura consigliabile è quella formata da perni (boe) diretti sulla struttura, con perni accessori degasificatori e depressori di raffreddamento, modi cando solo lo spessore, il numero delle stesse e la posizione dei perni accessori in base al tipo di struttura e spessore.
Il pezzo da fondere dovrà essere riempito nel più breve tempo possibile.
Come è consigliabile gestire le contrazioni durante il raffreddamento della lega?
Una delle fasi più difficili da gestire durante la fusione è quella del controllo delle contrazioni della lega durante il passaggio dallo stato liquido a quello solido no al suo raffreddamento.
Di grande aiuto sono i perni di raffreddamento, il tipo di imperniatura e l’utilizzo di barre stabilizzatrici.
Quanto è importante lucidare i metalli?
La lucidatura delle strutture in metallo è di fondamentale importanza e molto dipende dall’aver effettuato una buona fusione.
Utilizzando gommini e feltrini adeguati si riescono ad ottenere risultati eccellenti.
Nel caso degli attacchi se dopo la fusione non vengono lucidati bene si avrà ritenzione di placca ed il consumo eccessivo e veloce del teflon.
Nel caso di una barra se la parte non ben lucidata è vicina alle gengive si avrà ritenzione di placca con problemi di varia natura.
Quando gli attacchi si consumano è possibile capirne la causa.
Si può evitare?
Un eventuale consumo degli attacchi può essere dovuto al mal posizionamento degli stessi o all’utilizzo non corretto dovuto ad una progettazione non adeguata.
Per cercare di evitare questo tipo di problemi bisognerebbe sempre studiare il progetto protesico più adatto al caso e utilizzare attacchi adeguati e montati correttamente
E se un attacco si è usurato, come posso intervenire?
Nel caso in cui un attacco si usuri si può ripristinare la sua funzione iniziale.
Bisogna prima di tutto valutare lo stato del consumo.
Se questo non è eccessivo si possono sostituire i teflon con quelli a diametro ridotto.
Nei casi più importanti vanno sostituiti con delle sfere cave ricostruttive che permettono di ripristinare la forma originale dell’attacco e ne permettono una lunga durata avendo subito un trattamento al TiN con durezza di 1600 Vickers.
Dove gli attacchi sono avvitati basta svitare quelli usurati e montare i nuovi.
Gli attacchi trattati al TiN hanno dei vantaggi?
Gli attacchi trattati al TiN sono molto resistenti all’ abrasione, 1600 Vickers, ed essendo già lucidi si consumano molto meno e si possono incollare dopo aver fuso la parte primaria dell’attacco o avvitarli alla struttura prodotta al Cad.
Sia nelle barre fatte in fusione che al cad-cam si iniziano ad usare le sfere lettate. Hanno dei vantaggi e quali?
Le sfere lettate hanno il grande vantaggio di permettere la lucidatura perfetta della barra o del manufatto protesico senza correre il rischio di rovinarle, oltre alla possibilità di poter essere sostituite in un eventuale ma raro caso di usura.
Possono essere anche sostituite con altri tipi di sfere filettate (Normo, Micro, Ot Equator) per migliorare la tenuta in base allo spazio a disposizione perché la guaina lettata è uguale per tutti e tre i modelli.
Barra,attacco calcinabile, attacco lettato da usare con tecniche tradizionali o al cad.
Quale è il migliore ancoraggio?
La scelta tra barra, attacco o altro va fatta solo dopo aver eseguito una ceratura o un montaggio e comunque dopo aver pre visualizzato estetica e funzione e quindi in base agli spazi a disposizione, alla richiesta del clinico, alle esigenze del paziente, al numero ed alla posizione degli impianti.
Solo dopo aver raccolto in modo completo e corretto tutti questi dati si potrà decidere come procedere e fare un progetto protesico corretto.
Struttura rigida o resiliente?
La scelta tra struttura rigida o resiliente dipende da molti fattori.
I più signi cativi sono il numero e la posizione degli impianti oltre al tipo di tessuto.
Nel caso di due impianti collegati con una barra anteriore è meglio una soluzione rigida basculante che lasci la possibilità alla struttura di avere un movimento anteroposteriore.
Con più impianti è consigliabile una struttura resiliente.
Quali sono le valutazioni preliminari da fare per scegliere il progetto protesico corretto?
Nel caso in cui il paziente vada in studio per iniziare una riabilitazione ed abbia ancora degli elementi dentali è fondamentale avere in laboratorio delle impronte.
La registrazione fonetica e le foto della situazione iniziale sono delle informazioni utili per iniziare qualsiasi riabilitazione.
Quanto è importante il calcolo dei cantilever, la valutazione dei carichi e degli spessori?
In qualsiasi riabilitazione protesica, sia essa fissa che mobile, bisogna fare una valutazione dei cantilever per sapere la distanza massima per estendere la nostra struttura oltre l’ultimo pilastro e dipende dal numero e dalla posizione degli impianti.
Oltre al calcolo del cantilever bisogna valutare lo spessore della nostra struttura in base al numero e alla posizione degli impianti per evitare rotture o svitamenti utilizzando leghe e spessori adeguati.
Attacchi a sfera o a basso pro lo. Quali sono i criteri che devono portare alla scelta più corretta?
Gli attacchi a sfera permettono di correggere maggiori disparalellismi, fino a 43 gradi con l’utilizzo degli Sphero Flex.
Gli attacchi a basso profilo nascono per risolvere problemi di spazio e l’Ot Equator è il più piccolo in commercio.
In caso di disparalellismi oltre i gradi sopra indicati ed in mancanza di spazio si può optare per un attacco calcinabile collegato ad un Ucla.