Lo scopo di questo lavoro è quello di dimostrare come una corretta procedura diagnostica, costituita dalla ceratura diagnosticaassociata alla pianificazione computerizzatadella riabilitazione implanto-protesica, consente di raggiungere obiettivi clinici predeterminati e predicibili se, oltre ad un software esaustivo, disponiamo di un hardware capace di tradurre in ambito clinico e in laboratorio quanto previsto e programmato.

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La riabilitazione dell’apparato stomatognatico mediante supporti implantari osteointegrati dà luogo, inevitabilmente, ad una strut- tura biomeccanica complessa.

Pertanto, la possibilità di poter eseguire un progetto preoperatorio in sede virtuale, rappresenta per l’operatore, sia esso chirurgo, protesista o odontotecnico, un indiscutibile vantaggio.

Del resto, progettare non significa altro cheavere una visione di insieme dell’opera ulti-ma, al fine di risolvere il maggior numero diproblematiche prima della fase realizzativa.

Questo tipo di approccio nella storia dell’uomo ha fatto la differenza tra strutture realizzate da abili architetti e strutture realizzate con criterio “ex adiuvantibus”, ovvero per tentativi.

PREVISUALIZZARE in sede virtuale, ovvero mediante un software dedicato, l’intera struttura biomeccanica, ci consente di af- frontare e risolvere numerose problemati- che prima dell’atto chirurgico: numero, posizione, lunghezza e diametro dei pilastri implantari, assi di inserzione protesica e di ancoraggio, nonché rapporti angolari e vo-lumetrici, al fine di poter predeterminarestruttura e sovrastruttura protesica.

Tutte queste considerazioni ci portano asemplificare enormemente l’atto chirurgico,poiché esso risulterà più breve e conservativo. Soprattuto se sussistono le condizioniper un approccio flapless.

La progettazione biomeccanica preoperatoria riveste pertanto un ruolo fondamentale e in più lavori letterari è stato evidenziato che in circa un quarto dei casi il fallimento 

della terapia implantare è strettamente relazionato ad errori di progettazione.

Inoltre complessivamente l’intero percorso riabilitativo risulterà, come vedremo, più agevole e predicibile.

Lo scopo di questo lavoro è quello di dimostrare come una corretta procedura diagnostica, costituita dalla ceratura diagnosticaassociata alla pianificazione computerizzatadella riabilitazione implanto-protesica, consente di raggiungere obiettivi clinici predeterminati e predicibili se, oltre ad un software esaustivo, disponiamo di un hardware capace di tradurre in ambito clinico e in laboratorio quanto previsto e programmato.

Pertanto se il software, con un progetto informatico, ci ha permesso, nella sua forma virtuale, di rispondere alle esigenze del Paziente, per la casistica di seguito riportata e documentata è stata essenziale la tecnologia Ray Set, la sua straordinaria capacità di navigare nella tridimensionalità per arrivare al posizionamento di impianti, prima guidati dalla stessa e prevista struttura protesica e poi da conforme dima chirurgica.

In atre parole, il calcolo, la componente matematica del protocollo Ray Set, con la sua capacità analitica tridimensionale, ha permesso, oltre al progetto virtuale, di procedere con la realizzazione preventiva di una dima chirurgica e del dispositivo protesico applicabile immediatamente.

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CAPITOLO 1

Vantaggi della pianificazione implantare computerizzata

– Rapporti biomeccanici e sicurezza chirurgica

• Edentulia singola (ES) • Edentilia multipla (EM) • Edentulia totale (ET)

– Strategia chirurgica tessuti duri


– Previsione della sovrastruttura protesica


– Pianificazione dettagliata magazzino implantare.

CAPITOLO 2

Tecniche di impronta

– Edentulia intercalata (mucostatica)

– Edentulia non intercalata (mista)


– Edentulia totale (mucocompressiva)

CAPITOLO 3

Sequenza operativa

– Impronta master


- Ceratura diagnostica e prova estetica


– Dima radiologica e cera occlusale stabilizzatrice


– Pianificazione in sede virtuale


– Realizzazione e personalizzazione della dima chirurgica (fasi di laboratorio)


- Realizzazione preliminare di trasfer da impronta con relativo splintaggio in resina e cucchiaio individuale

– Fase chirurgica


- Impronta master e verticentrica


– Prova di sheffield e conferma estetico-occlusale


- Consegna: immediata precoce o differita

CAPITOLO 4

Variabili operatorie

– Strategia chirurgica tessuti molli

• Approccio flapless

• Microincisione

• Roller flap (edentulia singola estetica) 


• Cielo aperto con eventuale scopertura implantare differita


- Vantaggi e svantaggi degli anchor pin endoossei 


CAPITOLO 5

Errori da evitare

– Alla consegna della dima radiologica

– In sede virtuale


- In sede chirurgica

CAPITOLO 6

Margine di errore

– Reverse engeenering


– Radio video grafia (RVG)

CAPITOLO 7

Casi clinici

 

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