IMPROVVISA SCOMPARSA DI GIANPAOLO VINCENZI
Nebbia. Ultraleggero tocca i cavi,
prende fuoco e precipita. Due morti
L’incidente nella Bassa Veronese. Il pilota, l’imprenditore del fotovoltaico Adelino Turco, voleva tornare a terra. La seconda vittima è il dentista Gianpaolo Vincenzi.
VERONA – Un ultraleggero decollato dall’aviosuperficie di San Pietro di Morubio, nella Bassa veronese, si è schiantato su un capannone di Roverchiara. Nell’incidente sono morte due persone. Sul posto i vigili del fuoco, i carabinieri e i sanitari di Verona Emergenza. Quando l’ultraleggero è decollato sulla zona gravava una fitta nebbia. I vigili del fuoco stanno intervenendo per spegnere l’incendio che si è sviluppato nel momento in cui il velivolo si è schiantato sul capannone. I due cadaveri, completamente carbonizzati nell’incendio, sono del pilota Adelino Turco e di Gianpaolo Vincenzi. Turco, 56 anni, era un imprenditore di Castel d’Azzano, proprietario della Kloben-Turco Group di Bovolone, un’azienda specializzata in pannelli solari e apparati per il riscaldamento. Vincenzi aveva 62 anni, era un medico odontoiatra con studio a Verona e vicepresidente della società che gestisce l’aviosuperficie Casalino a San Pietro di Morubio, da cui il velivolo era partito. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri di Legnago, l’ultraleggero ha urtato i cavi dell’alta tensione, incendiandosi.
L’ultraleggero era decollato dall’aviosuperficie di San Pietro di Morubio per dirigersi a Grosseto. A causa della nebbia sulla zona il pilota aveva deciso di ritornare alla base, ma ha urtato un cavo elettrico. Grande impressione ha destato la morte di Turco e Vincenzi tra i colleghi. «Non erano degli sprovveduti e non erano persone qualsiasi – racconta Stefano Cazzani – per loro il volo era un modo per togliersi di dosso lo stress del lavoro». Addolorato per l’accaduto anche il presidente del campo di volo di Legnago, Fabio Crivellate. «Non avrebbero nemmeno dovuto partire con quella nebbia – si rammarica – . Era raccomandabile stare a casa in una giornata così». Il campo di volo di Casalino ha nelle vicinanze anche un cavo telefonico: una circostanza ben nota a quanti frequentano l’aviosuperficie al punto da essere ben segnalata sul sito Internet del campo. Interessa una delle due testate della pista proprio a ridosso di un capannone. L’aviosuperficie è composta da una sola pista lunga 500 metri e sfruttabile per 476 metri con fondo in erba perfettamente preparato e va affrontata, sia in atterraggio che decollo, con avvicinamento da nord a sud. In genere viene utilizzata per volare lungo il corso dell’Adige, sul lago di Garda e sui monti Lessini.(Ansa)