Abbiamo costruito un’ epoca odontoiatrica sulle fusioni a cera persa, un’ arte antica che tramandata da maestro ad alievo è arrivata fino ai giorni d’oggi, fino all’implantologia moderna!
La fusione in odontotecnica è una vera e propria sfida tra l’uomo e il metallo, gestire i rivestimenti e i fenomeni di espansione o contrazione è un arte: una lotta tra il bene e il male, tra la precisione e l’imprecisione.
Ma i tempi stanno inesorabilmente cambiando; il lavoro artigiano dell’odontotecnico si sta via via affievolendo, viene sostituito dalla produzione di serie e dai sistemi cad-cam con il Digital Workflow.
Oggi possiamo affermare che è giunto il tempo, come per tante tecnologie che abbiamo messo in pensione ( vedi i televisori con tubo catodico sostituiti dal pannello LCD, oppure il telefonino sostituito dallo smatphone) di mandare in pensione questa tecnologia artigiana, soprattutto le fusioni dei calcinabili ad uso implantologico sono da considerarsi procedure in via di estinzione.. a fine vita!
NDR Dovremmo aprire un capitolo a parte per l’amico Odt. Carlo Borromeo, le sue fusioni su monconi calcinabili sono opere d’arte da esporre al Louvre , per lui l’industria dentale farà uno strappo alla regola!
Gli standard di precisione e la ricerca di semplicita’ di gestione e ripetibilita’ di un moncone fuso stanno portando l’intero mercato su soluzioni ibride, come le basi da incollaggio (vedi post precedente) oppure su soluzioni sovrafondibili.
Nel passato le basi da sovrafusione o UCLA erano prodotte esclusivamente in oro.
I tempi e il mercato erano differenti e si potevano/volevano usare metalli nobli. Oggi il mercato non accetta piu’ queste soluzioni protesiche preziose e costose, ma la richiesta di soluzioni ibride sovrafondibili, economicamente vantaggiose, è sempre piu’ pressante.
La nostra idea è quella di sostituire completamente , nel futuro prossimo, i calcinabili nei diametri piu piccoli con le basi ibride da sovrafusione in CoCr.
Le connessioni di dimensioni ridotte soffrono maggiormente l’imprecisione di una fusione a cera persa, anche le piu piccole differenze dimensionali possono restituire importanti rotazioni e micromovimenti indesiderati che andrebbero a compromettere il successo della protesi implantare.
La possibilita’ di sovrafondere acciaio o leghe vili permette di unire la liberta’ di modellare la parte anatomica della porzione calcinabile con la precisione e la solidita’ di una connessione implantare prodotta industrialmente.
Una caratteristica delle nostre basi da sovrafusione è quella di lasciare scoperto il bordo di chiusura tra CoCr e la porzione in POM calcinabile.
Esistono alcune linee guida o consigli che permetteranno di ottenere il massimo della precisione e affidabilita’ delle nostre basi in CoCr.
Lavorazione:
Il moncone da sovrafusione CoCr e la sua porzione calcinabile sono composti da una base di lega per sovrafusione in metallo (come descritto nella scheda tecnica) e una cappetta di resina POM calcinabile.
La parte di POM calcinabile di colore bianco può essere tagliata e accorciata a seconda della necessità. Se dovesse restare intoccata una parte di calcinabile bianco va ugualmente ricoperta da un sottile strato di cera, cosi facendo evitiamo possibili crepe nel rivestimento dovute all’espansione del POM in fase di surriscaldamento del cilindro.
La personalizzazione e realtiva modellazione viene eseguita nella consueta maniera odontotecnica con cera o con resine calcinabili.
La porzione calcinabile è volutamente separata da quella in metallo per permettere di colare al suo interno cera in forma molto fluida, in modo da ricalcare perfettamente il bordo di chiusura tra i due componenti.
Questo permette di evitare di trovarsi difronte alla classica righa tra i due metalli dopo la fusione. E’ da tenere in considerazione una “cucitura” tramite saldatura al laser dei due metalli.
E’ importante mantenere lo spessore minimo delle pareti al di sopra di 0,4 mm.
La parte di connessione e la porzione di chiusura tra l’abutment e l’impianto deve essere assolutamente priva di residui di resina, cera o grasso, per evitare una eventuale sovrafusione in quest’area, che non deve essere interessata dal nuovo metallo.
La messa in rivestimento:
E’ consigliabile usare solo rivestimenti a legante fosfatico, quindi privi di gesso, indicati per la fusione delle leghe a base metallica.
Fate attenzione: durante la colata del rivestimento non si devono formare bolle d’aria, queste possono creare difetti o punti di minor resistenza meccanica.
Il preriscaldamento:
E’ buona norma seguire scrupolosamente le istruzioni del produttore del rivestimento e della lega, le cui istruzioni/consigli sono frutto di esperienza e ricerca, quindi conviene seguirli.
Va mantenuta la temperatura finale: un cilindro da 3x va tenuto per 45 minuti in temperatura per garantire che la colata sia completa in tutte le sue parti.
La fusione o colata:
Per non incorrere in problemi sulla base in metallo evitiamo di andare oltre i 1390°C durante la fusione.
Raffreddamento:
Facciamo raffreddare il cilindro a temperatura ambiente, un raffreddamento troppo rapido potrebbe creare tensioni nel metallo e quindi problemi.
Apertura del cilindro:
Dopo che la temperatura è scesa, possiamo procedere con l’apertura del cilindro: rimuoviamo il rivestimento in modo delicato, magari con l’aiuto di perle di vetro, con una pressione massima di 2 bar , pressioni superiori potrebbero modificare la connessione della base in CoCr e renderla meno precisa.
Non usate mai acido fluoridrico per rimuovere il rivestimento! Non sabbiate mai la connessione implantare.
La rifinitura:
Il mocone una volta fuso può essere rifinito con pietre/dischi a legante ceramico o con frese di carburo di tungsteno a dentatura incrociata.
Per proteggere, durante la rifinitura, la connessione devi montare l’abutment su un analogo da laboratorio.
Non usate mai acido fluoridrico per rimuovere gli ossidi! Usa dei dischi in cotone per una lucidatura finale.
Le ricoperture estetiche:
Se i monconi devono ricevere una ricopertura estetica, guardate le particolarità della ceramica (valore del CET) e della lega. Non è una cattiva idea far leggere la nostra scheda tecnica al vostro fornitore di leghe per un consiglio.
Questa lega ha un punto di fusione compreso tra 1360 e 1390 °C.
Per garantire che la ceramica sia compatibile con l’abutment in Co-Cr, essa deve avere un coefficiente di espansione non inferiore a 14,1 x 10-6 cm/cm/°C a 500 °C.
Una scelta scorretta del tipo di ceramica potrebbe portare a crepe e quindi anche alla rottura della corona. Usare ceramiche con coefficienti di espansione maggiore di 13.8 x 10-6 cm/cm/ºC.
Effetti collaterali:
Non si possono escludere, in alcuni casi rari, allergie o reazioni ipersensibili alla lega metallica. Indicate sempre al medico odontoiatra il tipo di abutment e le leghe che state usando.