La letteratura ci dice che un composito, anche in condizioni ottimali, non polimerizza mai co
mpletamente e che il grado di conversione (DC: conversion degree) dei monomeri in genere è compreso in un range che va dal 43.5% al 74.2%.
Il grado di conversione del composito è influenzato dal tipo di materiale, dal suo colore, dal suo spessore, dalla sorgente di luce, dal livello di energia luminosa applicata.
Dai risultati della ricerca si evidenzia che nella cementazione di restauri indiretti l’utilizzo di cementi compositi duali permette di raggiunge livelli di polimerizzazione significativamente più elevati di quelli solo fotopolimerizzabili a parità di altre condizioni. Nella pratica clinica assumono considerevole importanza il colore, la traslucenza e lo spessore dei restauri che ovviamente possono diminuire in modo molto importante la potenza della sorgente luminosa; notevole importanza riveste inoltre la potenza della lampada utilizzata e il tempo di applicazione.
Nella ricerca sarà opportuno valutare nel prossimo futuro e con il medesimo set up sperimentale il comportamento di un composito da restauro riscaldato intorno ai 50°.
È anche opportuno considerare che i cementi compositi più moderni hanno un carico inorganico notevole che ne porta le caratteristiche fisiche molto vicine a quelle dei compositi da restauro.
Ne deriva che il clinico soprattutto nei restauri di maggiore spessore troverà maggiore sicurezza nell’utilizzo degli autofotopolimerizzanti che lasciano un tempo sufficiente per un facile e completo assestamento del restauro e la rimozione degli eccessi e contemporaneamente assicurano, in base alla ricerca, valori di conversione superiori. Questo vale in particolare per gli intarsi ma anche per le faccette che in alcune situazioni cliniche, al fine di aumentare il volume dentale, possono essere più spesse, o più opache nei casi in cui debbono mascherare delle discromie.
Un ulteriore valore da indagare in future ricerche è il grado di polimerizzazione dell’adesivo che a sua volta può essere fotopolimerizzabile o duale.